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La Cassazione ribadisce che il concorso esterno in associazione mafiosa non è una creazione giurisprudenziale
Cass. pen., Sez. II
La Corte di cassazione ha ribadito che è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 110 e 416-bis c.p., sollevata per asserito contrasto con gli artt. 25, comma 2, e 117 della Costituzione, quest’ultimo in riferimento all’art. 7 della Convenzione Edu, per violazione del principio di legalità, nella parte in cui le predette disposizioni codicistiche attribuiscono rilevanza penale alla fattispecie di c.d. concorso esterno in associazioni di tipo mafioso.
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T.U. Stupefacenti: incostituzionale l’introduzione della norma sui “Provvedimenti a tutela della sicurezza pubblica”
Corte costituzionale
La Corte costituzionale con sentenza n. 94 del 20 aprile 2016, depositata il 6 maggio 2016 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 4-quater del d.l. 272/2016 , come convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 21 febbraio 2006, n. 49, che introduce l’art. 75-bis del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309.
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Sulla motivazione semplificata di sentenze penali, il decreto di Canzio
Corte di cassazione, 28 aprile 2016, decr. n. 68
Il 28 aprile 2016 è stato depositato il decreto del primo Presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, n. 68, Provvedimento sulla motivazione semplificata di sentenze penali.
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Pubblicazione della sentenza di condanna: per la Cassazione è meno afflittiva su quotidiano che su internet
Cass. pen., Sez. II, 14 aprile 2016 (dep. 5 maggio 2016), n. 18728
La pubblicazione delle sentenza di condanna online si caratterizza per una maggiore afflittività rispetto alla pubblicazione su giornali cartacei.
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L’“accordo”, anteriore al contratto, su condizioni di lavoro contrarie alla legge non salva il datore dalla condanna per estorsione
Cass. pen., Sez. II, 14 aprile 2016 (dep. 5 maggio 2016), n. 18727
Integra il reato di estorsione anche la condotta del datore di lavoro che, anteriormente alla conclusione del contratto, impone al lavoratore ovvero induce il lavoratore ad accettare condizioni contrarie a legge ponendolo nell’alternativa di accettare quanto richiesto ovvero di subire il male minacciato.
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Le Sezioni unite intimano lo stop (ma fino ad un certo punto) al captatore informatico
Intercettazioni di conversazioni o comunicazioniDobbiamo attendere le motivazioni della sentenza Scurato, pronunciata in esito all’udienza del 28 aprile 2016 dalle Sezioni unite sull’intercettazione a mezzo di captatore informatico. Per ora si dispone soltanto dell’informazione provvisoria. La questione rimessa alle Sezioni unite era di fondamentale importanza e rischiava di stravolgere il ruolo che alle intercettazioni ha da sempre assegnato il legislatore italiano.
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Le Linee guida della Procura di Napoli in tema di intercettazioni inutilizzabili o irrilevanti
Intercettazioni di conversazioni o comunicazioniAnche il procuratore della Repubblica di Napoli, il dott. Giovanni Colangelo, ha ritenuto necessario inviare ai magistrati dell’ufficio una direttiva avente ad oggetto i criteri direttivi in tema di intercettazioni inutilizzabili o irrilevanti nonché in tema di intercettazioni di conversazione del difensore.
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Non è punibile chi commette furto per far fronte all’esigenza di alimentarsi
Cassazione penale, Sez. V, 7 gennaio 2016 (dep. 2 maggio 2016), n. 18248
La condizione dell’imputato e le circostanze in cui è avvenuto l’impossessamento della merce dimostrano che egli si impossessò di quel poco cibo per far fronte ad una immediata ed imprescindibile esigenza di alimentarsi, agendo quindi in stato di necessità.
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Intercettazioni di conversazioni tra l’indagato e il suo difensore. Le linee guida della Procura di Roma
Intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematicheDati i molteplici interventi della Corte di cassazione finalizzati a stabilire alcuni limiti all’operatività del divieto di cui all’art. 103, commi 3 e 5, c.p.p., il procuratore della Repubblica di Roma, il Dott. Giuseppe Pignatore, ha ritenuto necessario inviare alla polizia giudiziaria e ai magistrati d’ufficio alcuni criteri direttivi in tema di intercettazioni di conversazioni tra l’indagato e il suo difensore, finalizzati a uniformare l’attività dell’Ufficio e a contemperare le esigenze investigative e la garnzia della libertà del mandato difensivo.
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Le Sezioni unite su: violazione art. 6 Cedu, braccialetto elettronico, sostituto difensore e intercettazioni con "trojan"
Ricorso per cassazioneIl 28 aprile 2016, le Sezioni unite si sono pronunciate su quattro importanti questioni che erano state loro rimesse e aventi ad oggetto: la rilevabilità d'ufficio o meno della questione relativa alla violazione dell'art. 6 Cedu; l'ammissibilità del ricorso in Cassazione presentato dal difensore cassazionista ma nominato quale sostituto dal difensore non cassazionista; se, data l'indisponibilità del c.d. braccialetto elettronico, debba applicarsi la misura della custodia cautelare in carcere ovvero quella degli arresti domiciliari; la possibilità di effettuare intercettazioni mediante c.d. captatore informatico anche nei luoghi di provata dimora.
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