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Giurisprudenza commentata |
La non volontaria causazione del pericolo e la inevitabilità della difesa quali requisiti impliciti della legittima difesa
Cass. pen., Sez. I
Non è invocabile la scriminante della legittima difesa, reale o putativa, da parte di colui che abbia innescato o accettato un duello o una sfida, ovvero abbia attuato una spedizione punitiva nei confronti dei propri avversari, per carenza del requisito della non volontaria determinazione della situazione di pericolo, altrimenti inevitabile...
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Resta “eterno giudicabile” l'imputato fisicamente impedito
Cass. pen., Sez. VI
In questa ottica la questione involge il tema della possibile estensione in via analogica della disciplina prevista e contenuta dall'art.72-bis c.p.p., ci si chiede, nello specifico, se è possibile estendere in via analogica all'incapacità fisica perpetua la disciplina sulla incapacità irreversibile dell'imputato prevista dall'art.72-bis c.p.p., e l'affermata illegittimità dell'art. 159, comma 1, c.p. ai casi di incapacità fisica irreversibile.
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Posizione di garanzia e principio di affidamento: irrilevanza delle carenze organizzative della struttura
Cass. pen., Sez. IV
In caso di condotte colpose indipendenti, non può invocare il principio di affidamento l'agente che non abbia osservato una regola precauzionale su cui si innesti l'altrui condotta colposa, poiché la sua responsabilità persiste in base al principio di equivalenza delle cause, salva l'affermazione dell'efficacia esclusiva della causa sopravvenuta, che presenti il carattere di eccezionalità ed imprevedibilità...
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Solo in presenza di un interesse esclusivo dei soci la società non risponde del delitto dei suoi vertici
Cass. pen., Sez. II
Sussiste la responsabilità da reato dell'ente qualora la persona giuridica abbia avuto un interesse anche solo concorrente con quello dell'agente alla commissione del reato presupposto, posto che l'interesse dell'autore del reato può anche solo coincidere con quello della persona giuridica...
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Sull'invio della lista testi a mezzo PEC
Cass. pen., Sez. III
Nel processo penale non è consentito alle parti l'uso della PEC per il deposito della lista testi, periti e consulenti tecnici presso gli uffici, perché l'utilizzo di tale mezzo informatico è riservato alla sola cancelleria per le notificazioni ai difensori disposte dall'autorità giudiziaria. Nella fattispecie, peraltro, la Corte ha ritenuto venuto meno lo stesso fondamento della sanzione di inammissibilità conseguente alla violazione delle forme di trasmissione degli atti di parte previste dal codice di rito...
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Transazioni tracciabili ma fraudolente: la Corte di Cassazione estende la portata applicativa del delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
Cass. pen, Sez. III
Gli atti dispositivi compiuti dall'obbligato, oggettivamente idonei ad eludere l'esecuzione esattoriale, anche se leciti e tracciabili, hanno natura fraudolenta quando risultino connotati da elementi di artificio, inganno o menzogna tali da rappresentare ai terzi una riduzione del patrimonio non corrispondente al vero...
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Possibili due difensori per l'ente accusato
Cass. pen., Sez. VI
L'effetto estensivo a favore dell'ente con riferimento al ricorso per cassazione proposto dall'imputato del reato da cui discende la responsabilità amministrativa dell'ente non si produce se il ricorso dell'imputato viene rigettato o dichiarato inammissibile. In applicazione dell'art. 35 d.lgs. n. 231/2001, inoltre, devono estendersi all'ente le disposizioni processuali relative all'imputato, per cui anche nel processo nei confronti degli enti collettivi opera l'art. 96 c.p.p. che attribuisce all'imputato il diritto di nominare non più di due difensori di fiducia...
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La Consulta detta l'interpretazione del divieto di analogia a sfavore del reo
Corte Cost.
Il divieto di analogia non consente di riferire la norma incriminatrice a situazioni non ascrivibili ad alcuno dei suoi possibili significati letterali e costituisce così un limite insuperabile rispetto alle opzioni interpretative a disposizione del giudice di fronte al testo legislativo. Di conseguenza, non integrano la violazione dell'art. 572, comma 1, c.p. le condotte vessatorie nell'ambito di una relazione di coabitazione saltuaria e non stabile che esulano dal significato letterale del sostantivo “convivente”, secondo il linguaggio comune...
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Il reato di abuso d'ufficio in relazione al rilascio di autorizzazioni volte all'esportazione di armamenti verso Paesi coinvolti nel conflitto in Yemen
Trib. Roma
Trib Roma, GIP, ordinanza 22 febbraio 2021.pdf
Il divieto di esportazione di armamenti contenuto nella l. n. 185/1990 è una “precisa regola di condotta” rilevante ai fini dell'integrazione del reato di abuso d'ufficio descritto dall'art. 323 c.p...
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Niente applicazione automatica per l'ente delle sanzioni interdittive in caso di patteggiamento sulla pena pecuniaria
Cass. pen., Sez. IV
In tema di responsabilità da reato delle persone giuridiche, le sanzioni interdittive sono sanzioni "principali" e non "accessorie", per cui, in caso di sentenza emessa ai sensi dell'art. 444 c.p.p., queste ultime devono essere oggetto di un espresso accordo processuale tra le parti in ordine al tipo ed alla durata delle stesse e non possono essere applicate dal giudice in violazione dell'accordo medesimo...
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