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Giurisprudenza commentata su Persona offesa dal reato e soggetto danneggiato |
La persona offesa dal reato va sempre notiziata dell'istanza de libertate nei procedimenti per delitti commessi con violenza alla persona?
Cass. pen, Sez. I,
La Prima sezione della Corte di Cassazione si propone di fornire una interpretazione univoca del testo del terzo comma dell'art. 299 c.p.p., nella parte in cui, nell'ambito dei procedimenti aventi ad oggetto delitti commessi con violenza alla persona, prevede l'obbligo di notifica della richiesta di revoca o sostituzione della misura cautelare alla persona offesa.
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Persona danneggiata dal reato, intervenuta prescrizione e interesse alla ragionevole durata del procedimento
Corte Edu,
La vicenda esaminata dalla Corte europea prende le mosse dalla denuncia, presentata nell'ottobre 1995, dalla proprietaria di un immobile, la signora Arnoldi, per la asserita falsità della dichiarazione sottoscritta dal titolare dell'appartamento confinante e da quattro testimoni, avente a oggetto la data risalente di realizzazione di un manufatto.
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La valutazione delle dichiarazioni della persona offesa portatrice di un'“interesse inquinante”
Cass. pen., Sez. II
Le dichiarazioni della persona offesa sono di per sé sole sufficienti, senza necessità di riscontri estrinseci, a fondare un determinato capo di imputazione quando vi è un interesse economico della vittima che aleggia sulla vicenda? L'indirizzo prevalente della giurisprudenza di legittimità ritiene che l'articolo 192, comma 3, c.p.p. ...
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Indennizzo alla vittima di reato violento e intenzionale: non è sempre necessaria la preventiva escussione del reo
Trib. Torino
Quali sono i requisiti per esercitare l’azione con la quale la vittima di un reato violento e intenzionale chiede allo Stato l’indennizzo adeguato ed equo previsto dalla Direttiva europea n. 80/2004, come recepita in Italia con la l. 7 luglio 2016, n. 122?
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Legittimo il ricorso per cassazione della vittima di violenza assistita
Cass. pen., Sez. III
La Corte di cassazione, pur chiamata a decidere in merito ai poteri del giudice dell’udienza preliminare nella pronuncia di una sentenza di non luogo a procedere ex art. 425, comma 3, c.p.p., sente la necessità di dedicare ampia parte della motivazione della sentenza alla trattazione di una questione preliminare di non poco rilievo. In particolare ...
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Attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa non costituita parte civile
Cass. pen., Sez. II
Le regole dettate dall'articolo 192, comma 3, c.p.p. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell'affermazione di responsabilità, previa verifica, corredata da idonea motivazione, della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, che in tal caso deve essere più penetrante e rigoroso rispetto a quello a cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone ...
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Il diritto della persona offesa a partecipare al procedimento cautelare
Cass. pen., Sez. II
L'obbligo del difensore dell'imputato di notificare, a pena di inammissibilità, alla persona offesa l'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare nei casi previsti dall'articolo 299, commi 2-bis e ter,c.p.p. sussiste incondizionatamente o solo nei casi in cui la persona offesa abbia manifestato il suo interesse a partecipare al procedimento, attraverso elezione di domicilio, nomina di un difensore o partecipazione alle udienze?
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L’onere informativo alla “persona offesa” ex art. 299, comma 4–bis, c.p.p. non si applica al reato di omicidio
Trib. Lecce
L’onere informativo dettato dall’art. 299 c.p.p., che prevede la preliminare notifica alla “persona offesa” della richiesta di revoca o di sostituzione della misura cautelare in atto nei confronti dell’autore del delitto, non trova applicazione nei procedimenti per omicidio, atteso che, in tal caso, la persona offesa muore (dunque cessa di esistere) come conseguenza del reato.
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Contenuto e limiti del diritto all'autodifesa della persona offesa da reato
Cass. pen., Sez. VI
La persona offesa può esercitare tutti i diritti e le facoltà che le sono espressamente riconosciuti dalla legge. Può presentare memorie e indicare elementi di prova in ogni stato e grado del procedimento ad eccezione del giudizio di legittimità. Tutto ciò lo può fare direttamente, ovvero tramite il difensore di fiducia secondo quanto disposto dall'art. 101 c.p.p.
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Sulla validità della querela non autenticata ma sottoscritta dalla persona offesa e dal difensore
Cass. pen., Sez. V
È da considerarsi valida la querela sottoscritta dalla persona offesa e in calce dal difensore che l'ha depositata in procura, considerato che, in virtù dell'art. 337, comma 1, c.p.p., la querela presentata da un incaricato deve essere munita dell'autenticazione della sottoscrizione da soggetto a ciò legittimato e, quindi, ai sensi dell'art. 39 disp. att. c.p.p., anche dal difensore, nominato formalmente o tacitamente, fermo restando che, ai fini della validità dell'atto di querela, non è necessario che la sottoscrizione del querelante sia contestualmente autenticata dal difensore.
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