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Rimessa alle Sezioni Unite la questione sulle prove nuove decisive nel caso di revocazione della confisca di prevenzione
Cass. pen., sez. V, 22 novembre 2021 (dep. 7 febbraio 2022), n. 4292
Le sezioni unite dovranno rispondere al seguente quesito: in tema di revocazione della confisca, disposta ex art. 28 d.lgs. 159/2011, se nelle “prove nuove” decisive sopravvenute alla conclusione del procedimento debbano includersi anche le prove preesistenti alla definizione del giudizio che, sebbene astrattamente deducibili in tale sede, non siano però state concretamente dedotte e perciò mai valutate, in conformità alla nozione di prova nuova elaborata al fine della revisione nel procedimento penale.
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Il “cavallo di Troia” e l'ispe-perqui-intercettazione
Cass. pen., sez. I, 7 ottobre 2021 (dep. 1 febbraio 2022), n. 3591
Una recente pronuncia giurisprudenziale afferma che lo screenshot di un file Excel, contenente un prospetto contabile, eseguito per mezzo di un captatore informatico, non darebbe luogo al sequestro di un documento informatico preesistente all'attività investigativa, ma costituirebbe intercettazione mediante captazione di un flusso di dati in fieri, e non sarebbe pertanto riconducibile ad una perquisizione.
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Le Sezioni unite intervengono sui rimedi esperibili contro le misure di prevenzione patrimoniale
Cass. pen., sez. un., 16 dicembre 2021 (dep. 31 gennaio 2022), n. 3513
Le Sezioni unite sono intervenute nella materia delle misure di prevenzione patrimoniale, chiarendo quale strumento deve essere attivato nelle ipotesi in cui il provvedimento ablatorio si fondi su fattispecie di pericolosità sociale dichiarate incostituzionali dalla sentenza della Corte costituzionale 27 febbraio 2019, n. 24.
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La giustizia penale verso la reparative justice
Esecuzione dei provvedimenti giurisdizionaliCon l. n. 134/2021, nota come riforma Cartabia, il legislatore fissa le direttive per la delega con cui si intende introdurre nel nostro sistema, una riforma organica, fissandone la nozione, i principali programmi, i criteri di accesso, le garanzie, le persone legittimate a partecipare, le modalità di svolgimento dei programmi e la valutazione dei suoi esiti nell'interesse della vittima e dell'autore del reato, la cd. giustizia riparativa.
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Tutte le novità sull'istituto del riconoscimento in sede di MAE
Mandato di arresto europeo (MAE)La disciplina del MAE è stata di recente modificata con d.lgs. 2 febbraio 2021, n. 10. Il complesso delle modifiche contenute nella struttura di tale decreto legislativo trasforma profondamente la disciplina del MAE, specie sotto il profilo della procedura di consegna passiva e del mutuo riconoscimento.
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Questioni in tema di espulsione dal territorio dello Stato, con particolare riferimento alle competenze del giudice di sorveglianza
Espulsione dello straniero dallo StatoNel (complesso, se non addirittura caotico) sistema normativo vigente sono previsti vari tipi di espulsione. In funzione dell'organo competente a disporre l'espulsione dal territorio dello Stato è possibile distinguere tra espulsione amministrativa (art. 13 del d.lgs. 25 luglio 1998 n. 286 e s.m.i.) ed espulsione giudiziale. La prima può essere disposta dal Ministro dell'Interno per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato ovvero dal prefetto nei casi previsti dall'art. 13, comma 2 e segg. d.lgs. n. 286 del 1998 cit...
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Condannato affetto da infermità psichica: il funzionamento delle Rems e la nuova censura al sistema penitenziario italiano da parte della Corte Edu
Corte Edu
Con questa pronuncia la Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU), ancora una volta, interviene sulle norme dell’ordinamento penitenziario italiano, censurando l’attuale regolamentazione dello stato detentivo del condannato affetto da infermità psichica, con specifico riferimento alle disposizioni degli artt. 3, 5 § 1, 5 § 5, 6 § 1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Le censure rivolte al funzionamento del sistema penitenziario italiano...
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I profili penali del ransoware
Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematicoLa crescita esponenziale degli attacchi a sistemi informatici con conseguente richiesta di “riscatto” in criptovalute per sbloccare i dati interroga il “penalista” circa l'idoneità dell'attuale legislazione a fronteggiare questo fenomeno. Sono molti i profili di interesse: chi dovesse pagare il “riscatto” è esente da responsabilità penali? Il dipendente che con la propria condotta rende possibile l'aggressione potrà esserne chiamato a rispondere in sede penale? Queste sono solo alcune delle questioni che il ransoware pone.
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Interrogatorio di garanzia e diritto di difesa nella giurisprudenza di legittimità
Interrogatorio di garanziaIl giudice che ha accolto la richiesta di misura cautelare personale, coercitiva o interdittiva, deve interrogare la persona nei cui confronti la misura è stata applicata; deve provvedervi immediatamente e comunque non oltre cinque giorni (dieci, in caso di misura non inframuraria) dall'inizio dell'esecuzione ovvero dalla notificazione dell'ordinanza, pena l'inefficacia...
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La tutela penale contro la violenza di genere. Il fenomeno del c.d. revenge porn: questioni applicative, criticità e limiti
Delitti contro la personaCon la l. 19 luglio 2019, n. 69 (c.d. codice rosso), il legislatore ha introdotto nel nostro ordinamento, oltre a due nuove figure di reato volte alla repressione dei fenomeni dello sfregio permanente al viso e del matrimonio forzato, anche il reato di Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (c.d. “revenge porn”). La fattispecie...
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