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Giurisprudenza sovranazionale |
Tardiva attuazione della direttiva sul sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti: la CGUE sulla responsabilità dell'Italia
CGUE, Grande Sezione,
La Corte di Giustizia è stata investita per l'interpretazione dell'art. 12 par 2 della direttiva 2004/80/CE del Consiglio, in relazione a due questioni pregiudiziali fra di loro collegate. Con la prima, il Giudice di legittimità italiano chiedeva alla Corte UE di dire se il diritto dell'Unione imponga di configurare la responsabilità risarcitoria...
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Gli strumenti per scongiurare il rischio di “trattamenti inumani e degradanti” per il destinatario del MAE
C.G.UE, Grande Sezione,
La sentenza del 15 ottobre 2019 della Grande Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione europea (causa C-128/18), si colloca all’interno di un percorso giurisprudenziale già iniziato nel 2016. Il punto di arrivo è costituito dal rafforzamento della tutela dei diritti fondamentali dei soggetti destinatari di un mandato di arresto europeo...
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Tutela dell'ambiente e tutela dei diritti umani. La Corte di Strasburgo condanna l'Italia per la vicenda Ilva
Corte Edu, Sez. I
Nelle parole della sentenza Cordella e altri c. Italia si delinea in sottofondo uno dei principali problemi dell'epoca moderna: l'esigenza di trovare un equilibrio tra...
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Ergastolo ostativo. La Corte Edu condanna l’Italia e richiede una riforma che elimini presunzioni assolute e automatismi
Corte Edu, Sez. I
Il 12 dicembre 2016, il detenuto ergastolano Marcello Viola proponeva ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo contro l'Italia, ai sensi dell'art. 34 della Convenzione, sostenendo di essere sottoposto a una pena detentiva a vita incomprimibile, inumana e degradante...
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Diffusione delle riprese della deposizione di un soggetto indagato. Rispetto della vita privata e libertà di espressione nella giurisprudenza europea
CGUE, Sez. II
La registrazione, all'interno di un commissariato, di funzionari di polizia nell'espletamento delle loro funzioni e la pubblicazione del relativo video sulla rete Internet devono considerarsi, rispettivamente, dato personale e trattamento di dato personale...
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La stretta inviolabilità del rapporto avvocato-detenuto secondo i parametri Cedu
Corte Edu, Sez. II,
Con il caso Altay c. Turchia (N. 2), la Corte europea dei diritti dell’uomo torna a pronunciarsi sulla delicata questione del diritto di difesa del detenuto e, in particolar modo, del rapporto con l’avvocato (dalla corrispondenza ai colloqui). La decisione si aggiunge ad una serie di pronunce in merito, con cui la Corte di Strasburgo ha delineato una forma di tutela rafforzata, sotto l’ombrello di copertura dell’art. 8 Cedu (e/o art. 6, § 1 Cedu), in relazione ai momenti cruciali del rapporto tra avvocato e assistito (nella specie recluso).
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Diffamazione a mezzo stampa e applicazione della pena detentiva (sospesa): la Corte Edu condanna ancora l’Italia
Corte Edu
Corte Edu, 7 marzo 2019, Causa Sallusti c. Italia ric. n.22350-13.pdf
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stata così chiamata nuovamente a pronunciarsi in merito alla compatibilità con la Convenzione dell’irrogazione, nei confronti di un giornalista, di una pena detentiva e ai limiti entro cui è possibile ricorrere a tale forma di sanzione.
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Il caso Provenzano. La Corte di Strasburgo sul regime detentivo di cui all'art. 41-bis ord. pen.
Corte Edu, Sez. I
Al fine di valutare se l'applicazione al detenuto delle restrizioni previste dall'art. 41-bis l. 354 del 1975 raggiunga o non la soglia minima di gravità richiesta per rientrare nell'ambito di applicazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (divieto di tortura)
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La Corte Edu torna sul diritto alla revisione della sentenza irrevocabile a seguito di violazione della Convenzione
Corte Edu, Sez. I,
La questione proposta, peraltro già affrontata dalla Corte Edu nel caso Moreira Ferreira c. Portugal è se la decisione della Corte europea, che ravvisi una violazione della Convenzione in un giudizio ormai concluso con sentenza irrevocabile, dia diritto...
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La Corte di Giustizia torna sulle cause di rifiuto della consegna nel Mae: ulteriori limitazioni e qualche nuova apertura
Mandato di arresto europeo (MAE)Le note sentenze del 25 luglio 2018, pronunciate dalla Corte di Giustizia Ue nelle cause C-220/18 PPU, C‑216/18 PPU e C‑268/17 PPU, hanno definito con maggior dettaglio la portata di alcune cause di rifiuto della consegna in ambito di mandato di arresto europeo
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